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L'artista Arcangelo Moles https://molesarcangelo.wordpress.com/ |
Arcangelo Moles se n'è
andato. Ma io non credo alla morte. Ricordatelo vivo. Il suo volto d'avorio incastonato
dentro quel legno inerte altro non è che il suo ultimo scherzo, ennesima sua
opera di contrasti irriverenti, di merletti chiari sull'ora più buia che
attenuano la glacialità del trapasso nel vapore di un sogno. Perché un artista
non muore; perché chi crea non muore; perché chi ama non muore mai. E sebbene
egli appaia in una fissità perfetta come i suoi sorprendenti vasi, come i
lunghi colli di cigno testimoni d'eterno, come i suoi Cristi rubati, come la
realtà multiforme con cui egli giocava, sebbene egli appaia lì adesso, su
quella linea di confine che ce lo contende, non è altrove che qui, ancora tra
noi, in questa città orfana per la quale si è speso, fattore silenzioso e
testimone operoso e dolente del nostro tempo. Va via come per un breve istante,
il tempo di un caffè; se potesse sulla sua tomba scriverebbe "torno
subito" in un cartello precario scritto con pennarelli di fortuna; perché
Arcangelo ci ha lasciati così, lavorando sino a poche ore prima di partire,
traducendo in cose e parole la sua inesausta creatività, progettando il futuro,
prospettando il meglio, limando con il suo raffinato sguardo le pagine che
insieme riempivamo per questa terra. "Torno subito", scriverebbe
così. E allora sulla soglia della sua porta chiusa noi tutti restiamo, in
attesa, a spiare dai vetri i suoi appunti per domani, sapendo che - è lui che
ce lo ha detto- la verità ha due bocche, due colli di bottiglia da cui la vita
esce sapendo di rientrare. Perciò restiamo lì. Ricordatelo vivo.
Anna R. G. Rivelli
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L'età dell'eternità |