Jack con in bocca il mio cuore


“Jack con in bocca il mio cuore”, la nuova raccolta di poesie di Anna Rivelli, produce in me (e lo ha fatto sin dalla prima lettura) quel tramortimento generale, perché ha una concisione intuitiva che si esprime attraverso un registro linguistico-poetico che non ha tentennamenti, specie nel controllo delle solo apparenti sfasature tra metro e sintassi. La frammentazione del verso (verosimilmente di ungarettiana memoria - ma a me sono tornati alla mente anche alcuni componimenti di “Amor morituro” di Umberto Saba-) è impiegata con sapienza e consapevolezza, non certo per puro capriccio o per inutile vezzo, e l’armonia complessiva che ne deriva, conseguenza anche dell’attento dosaggio delle rime, delle assonanze e delle allitterazioni, risulta estremamente naturale, così connaturata all’intera raccolta da esercitare sul lettore una forza ipnotica che non dà scampo...

 (dalla prefazione di Bartolomeo Smaldone)