SINERESI : DEL VIAGGIO DA E VERSO UNA CULTURA ERETICA



Sineresi, dal greco Sun (con) e aireo (prendere, tenere) può essere tradotto con l’espressione “prendere insieme” ma per chi ha potuto o dovuto studiare il greco sa che dietro ogni parola si nasconde un concetto che spesso subisce violenza quando viene semplicemente traslato nella nostra lingua, un po’ come a dire che spesso tradurre vuol dire tradire. Il titolo della rivista non smentisce una conoscenza del greco laddove dimostra di essere un esperimento, un viaggio, un percorso, la trasposizione di un concetto molto più ampio e questa sfida appena iniziata, già da un primo sguardo, dimostra di non tradire le aspettative di ricerca che la muovono e il desiderio che fa da linfa: il diritto di essere eretici.
Diritto di essere eretici inteso come diritto di disegnare e ricercare costantemente nuovi canoni di indagine e di messa insieme di tutto ciò che nasce dalla consapevolezza della sfida dell’essere meridionali e dalla ricchezza culturale che ne deriva, nuovi occhi per guardare alla nostra storia come trampolino di lancio per riuscire a sentirsi cosmopoliti e cittadini del mondo ma con la gioia delle proprie radici.
Diritto di tracciare nuovi sentieri che nessuno prima d’ora ha avuto il coraggio eretico di battere e diritto di tenere “insieme” tante eresie che lungi dall’eliminarsi l’una con l’altra, si arricchiscono e si contaminano.
Diritto di non essere inchiodati e legati al pensiero ufficiale che tanto non vede perché troppo chiuso nei suoi canoni e nei suoi dogmi e praticare l’eresia senza che questa venga accettata e quindi inglobata nel pensiero ufficiale.
E se le eresie, come dice Bernabei nelle ultime pagine dello speciale allegato al primo numero, riuscissero a creare un non-luogo dove poter fare del confronto aperto e costruttivo l’unica mappa utile al raggiungimento della propria meta ?
Questo sembra essere la motivazione che incoraggia questo viaggio in cui ogni tappa arricchisce e dona senso alla ricerca, in cui ogni autore o autrice che mostra la propria arte all’interno di un percorso più grande porta con sé nuovi occhi e nuovi cammini.
È così che quel non-luogo inizia a prendere  forma e a mostrarsi come spinta e insieme come obiettivo di questo viaggio che, va da sé, non dovrà mai trovare una conclusione in virtù del fatto che, come scrive Anna Rivelli citando Baudelaire, “i veri viaggiatori partono per partire e basta”.  Un viaggio quindi che parte dalla Basilicata, dal sud e dai sud del mondo per non avere altra meta se non quella di mettersi in discussione e cercare domande e risposte in compagnia delle opere e delle vite degli artisti che creano e fanno rete.  Unica linfa vitale: la cultura, la cultura intesa come sangue di ogni luogo.

                      Rossella Croce

SINERESI


BIBLIOTECA NAZIONALE
Via del Gallitello 100 Potenza
Mercoledi  18 marzo 2015 
ore 18:00




LA VOCE CHE SCOMPONE IL BUIO ebook


Anche "La voce che scompone il buio" da oggi diventa ebook. 
Constatato l'elevato numero di download già ottenuto per il romanzo "Il ragno", infatti, è parso interessante ripetere l'esperimento e far circolare anche la poesia, tanto più che essa oggi trova scarso spazio persino nelle case editrici.

L'ebook può essere scaricato gratuitamente a questo link

http://www.ebookservice.net/scheda_ebook.php?ideb=1390#sthash.1R2rbd70.dpbs

EMOTIONAGE



A beneficio dei conterranei dell'autore della fotografia "Ikebana"
traduzione del testo e spiegazione

Aunque cuando no esté, y la reverencia derrotada al viento que se opone y los dedos jadeando hierbas imploran el asesinato de una caricia, tu mirada prehistórica de árbol se aferra muda a un cielo asombrado en el cual no hay palabra que no se desgrane dulce a las incrédulas dudas de esta Tierra.

Resumen del significado
Anna, mirando mi imagen, ha sido atraída por un árbol en segundo piano, muy pequeño que si se mira bien, parece una cara de una persona que mira con intensidad a un cielo que parece no existir. Pues, este árbol representa la capacidad de leer señales no evidentes que la vida nos da y de encontrar el alma de las cosas; esta capacidad se encuentra típicamente en aquellos que no están siempre en primer plano, porque estos pierden la humildad y la capacidad de ver el mundo más allá de la apariencia, perdiendo así la posibilidad de acceder a verdades más complejas y profundas que permitirían ser mejores personas si no se rechazaran a priori.
               Giuseppe Satriani