anna r.g. rivelli
come Didone nel bosco dei suicidi
Presentazione del romanzo "Son tutte belle le mamme del mondo"
“Son tutte belle le mamme del mondo” è il titolo amaramente ironico di un romanzo che mira a sottolineare l’importanza del ruolo delle donne, ma anche gli stereotipi ambigui che le circondano e di cui la nostra società ancora si nutre.
La storia, narrata in prima persona dal protagonista, svela uno spaccato familiare fatto di relazioni tossiche e dominato da una figura materna forte e anaffettiva che avrà un’influenza tragica sui tre figli (Chico, Ded e Leà), le cui vite avranno esiti diversi, ma ugualmente segnati da un’infanzia malvissuta e da una libertà subdolamente negata.
Ambientata in epoca contemporanea, la storia ha come location riconoscibile, sebbene mai esplicitamente nominata, la città di Potenza descritta da due antitetici punti di vista.
Un romanzo sociopsicologico in cui il dolore assume spesso i connotati di una struggente nostalgia amplificata dalle canzoni di De Gregori e De André, colonna sonora imprescindibile di una generazione; con un finale simbolico: a sopravvivere è solo l’amore.
Jack con in bocca il mio cuore
GLI ARTISTI DI "VICOLI IN ARTE" 2018
Senza meta |
Nel giardino acquario del sogno di G.P. |
Le opere di Pasquale Ciliento sono pervase da una sorta di sospensione, quasi un sentimento di attesa di fronte ad una visione onirica che si appresta a divenire minuta realtà, e viceversa. Ci sono insomma indizi di sogno nel vero e concretezza esplicita nella fantasticheria, cosicché i due piani si intersecano a rappresentare, in sostanza, quella che è la complessità spesso indecifrabile dell’esistenza.
Figura |
Cavaliere errante |
Cristallizzarsi in una forma significa morire; questa sembra essere la filosofia che sottende l’opera di Giuseppina Ferrara, opera in cui il colore appare quasi rappresentazione plastica del percorso che la materia intraprende per poter divenire “cosa”, senza tuttavia fermarsi, senza perdere la propria indefinitezza magmatica. Il concetto viene simbolicamente richiamato dal titolo che accomuna tutte e quattro le opere presentate (Cavaliere errante), titolo che nella sua sonorità pone l’accento non sul soggetto, ma sul suo errare incessante.
Fugace |
Danza di una musa |
Estasi blu |
Anna R. G. Rivelli